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Italiano: Delle tre versioni del ritratto di Solimano, ricordate dalle fonti come «di mano di Tiziano», ne sono giunte fino a noi solo due, iconograficamente diverse tra loro, ma entrambe riferibili alla bottega di Tiziano, piuttosto che alla sua mano. Ciò che per altro non vorrebbe dir nulla, perché molte opere di bottega venivano licenziate come autografe. Il primo ritratto di Solimano di stile tizianesco proviene dalla collezione dell’arciduca Ferdinando II d’Austria ed è registrato nell’inventario del castello di Ruhelust, nel 1596. Il quadro è stato esposto alla Mostra di Vienna nel 2007 come copia da Tiziano (Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie, Inv.-Nr. 24291). Il secondo ritratto di Solimano di ambito tizianesco è un quadro esposto da Simon Dickinson alla Mostra Venezia e l’Islam). La tela è di misure leggermente inferiori (cm 72,4 × 61) a quella di Vienna, ma il ritratto è completamente diverso nell’abbigliamento e in alcuni dettagli del volto. Questo ritratto, date le dimensioni ridotte e la sua diversità rispetto alle versioni dipinte per Federico Gonzaga e Guidubaldo della Rovere, potrebbe corrispondere a quello di cui parla Capilupi nel 1569.